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La maturità

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I riformatori


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Nataliya Vaitkevich
"Una comunità non è mai fondata una volta per tutte. Il primo fondatore non può essere il solo e unico punto di riferimento. I bisogni della società cambiano; le comunità evolvono; i loro membri crescono. Esse hanno bisogno di essere continuamente ‘rifondate’. Il mito fondatore rimane ma la forma con la quale si incarna è chiamata a cambiare. È qui che la presenza di saggi ‘riformatori’ è necessaria. Questi sono capaci di avanzare, mantenendo e approfondendo il mito fondatore, potando e rimodellando ciò che nei primi anni sembrava essenziale ma che in realtà non lo era”
 
Jean Vanier

Continuiamo volentieri ad addentraci nelle nostre analisi e domande e ancora una volta vorremmo proporvi un ottimo articolo del compagno Luigino Bruni dal titolo "Senza corazze si risorge" (vedi Link). Vi proponiamo alcuni stralci presi dal suo articolo e infine come nostro solito proveremo a porre qualche domanda. Bruni sollecita e pone in evidenza l'urgenza per il Movimento dei Focolari di una riforma. Le sue ottime analisi hanno un tono profetico e invitano a una profonda riflessione. 
 
"Le storie delle comunità, delle organizzazioni, dei movimenti che sono stati capaci di vivere oltre la stagione dei fondatori, presentano alcune costanti: hanno avuto dei riformatori (...)

"I riformatori consentono ad un carisma fondativo di restare vivo e fecondo, e alle comunità di tornare alle domande carismatiche originarie cambiando le risposte. Quando i riformatori non arrivano, o vengono osteggiati e non riconosciuti, le esperienze carismatiche e ideali inevitabilmente declinano per mancanza di presa sul presente, e quindi per carenza radicale di giovani e di ‘vocazioni’, dovuta all’incapacità di tradurre il primo messaggio e la prima esperienza.

Una crisi spirituale e morale profonda colpisce i suoi membri più coinvolti e motivati: in una prima fase soffrono per l’assenza di giovani e di nuove vocazioni, poi diventano indifferenti e, infine, provano persino una certa gioia, perché la loro delusione li porta a non augurare a nessuno di ripetere la loro stessa triste esperienza esistenziale.

Una crisi che si manifesta, quindi, come invecchiamento non-buono, che porta a leggere la vita come decadenza e declino. Quando e se nelle comunità carismatiche concrete emergono questi sintomi, è chiaro che c’è un urgente bisogno di una riforma. 
(...)"

"...ogni singolo carisma, nel corso del suo sviluppo, scopre dimensioni che non erano emerse durante la vita storica del fondatore. Il fondatore crea la comunità-movimento tramite un processo di scoperta del carisma, che gli si rivela progressivamente e durante la sua intera esistenza. Più difficile è prendere coscienza, nella comunità fondata, che questa scoperta progressiva del carisma continua anche dopo la prima fondazione, e che quando si interrompe o viene interrotta è il primo carisma che diventa sterile. 
(...)"

"...Quando il processo di fondazione si blocca con la prima generazione, perché lo si considera completo e definitivo con la morte del fondatore, si impedisce al carisma di maturare e rivelarsi in pienezza, di illuminare e spiegare anche fatti e eventi della generazione fondativa. 
(...)"

"I primi beneficiari del coraggio dei riformatori sono i fondatori, che riescono a dire cose nuove e a volte diverse grazie a chi li ha liberati dai limiti del loro tempo storico. I riformatori fanno rotolare le pietre dai ‘sepolcri’ dei loro fondatori. Vengono ‘risorti’ dai loro sepolcri. Le vere riforme non sono soltanto una attualizzazione del carisma: sono una continuazione della prima fondazione, con frutti e miracoli diversi ma non meno meravigliosi. I secondi ‘miracoli’ sono essenziali per svelare i primi. 
(...)"

"Perché, allora, le riforme, così preziose, sono rare e sempre molto dolorose (...) Per la tendenza, quasi invincibile, delle comunità a rigettare i riformatori di cui avrebbero un bisogno vitale. L’esigenza naturale e necessaria di proteggere e salvare il carisma finisce per bloccare i tentativi di riforma. In nome della purezza del carisma, lo si condanna alla sterilità. La purezza si trasforma in purismo infecondo. (...)"

"Ogni traduzione è anche un tradimento, e la paura del tradimento non deve impedire la riuscita della traduzione. Perché senza traduzione le splendide poesie dei carismi restano incomprensibili a chi vorrebbe ascoltarle ma parla e capisce un’altra lingua. (...)"

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  • Gli statuti e la struttura del Movimento così come li ha concepiti Chiara sono diventati, per citare Bruni "la camicia di forza" (vedi linkche rischia di affondarli e consegnarli alla storia per sempre? 

  • Non è che anche il monito di Chiara stessa "non toccate il bambino", riferito alla sua creatura, il Movimento cioè, sia stata una miopia di cui ora si paga un conto salato?

  • Dove sono oggi i riformatori nel Movimento dei Focolari? Ce ne sono?
     
  • Come mai, ad esempio, un chiaro riformatore come Bruni, si ha la sensazione sia mal sopportato?

  • In preparazione all'ultima assemblea generale, tra gli altri, l'intervento di Michele Zanzucchi, era davvero profetico e conteneva tante ottime idee di riforma? Si è mai dato seguito alle sue proposte? (Vari contributi arrivati alla Commissione per la Preparazione dell’Assemblea - 1 agosto 2020 vedi link



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