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I "primi tempi"

Photo by monicore

I "primi tempi"

Tornare indietro?
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Prendendo spunto da un articolo* letto di recente proviamo a riflettere sul nostro rapporto con il passato recente del nostro Movimento e continuiamo la riflessione sulla fedeltà al Carisma e a Chiara. 

(...) Nella vita delle comunità e dei movimenti spirituali, indovinare il giusto rapporto col passato gioca un ruolo decisivo, soprattutto nei momenti di grande cambiamento e quindi di crisi, quando non è affatto ovvio come far sì che il carisma continui la sua corsa, e quali forme assumerà affinché la continuazione sia buona, porti sviluppo e vita. Nella Genesi abbiamo l’episodio della moglie di Lot (Gn 19, 26) trasformata in una statua di sale perché voltatasi a guardare indietro, ripreso anche dal Vangelo di Luca (Lc 17, 31-32). Guardare indietro fu l’errore fatale commesso da quella donna, un errore che può ripetersi anche nelle comunità spirituali e carismatiche. Esso consiste nel cercare nel passato la diagnosi e la terapia di una crisi presente, pensando che la sua soluzione si trovi tornando all’origine.

- I "primi tempi" come modello da imitare e riprodurre è sempre stato un monito di Chiara, quando era ancora in vita. Lei intuiva che all'inizio probabilmente si viveva con più radicalità e slancio. In questo senso forse si è posto però troppo l'accento sul passato, celebrato, raccontato e forse pure mitizzato. O no?

(...) Molte volte il passato è risorsa utile e necessaria, nelle crisi ordinarie, quando ciò che è accaduto ieri, e si è poi ripetuto per molte volte, crea dei pattern e delle leggi che aiutano a capire ciò che sta accadendo nel presente. È questo il senso vero della frase: la storia è maestra di vita. Ma quando i tempi cambiano veramente e velocemente, quando il cambiamento del tempo è qualitativo (kairos), perché ci si trova di fronte ad una fase davvero inedita – come la morte del fondatore –, il passato non solo serve poco, ma può facilmente diventare zavorra e un cattivo consigliere per capire il presente e immaginare un buon futuro. Se, infatti, nei momenti decisivi di cambiamento d’epoca si rivolge lo sguardo all’indietro, il triste esito capitato alla moglie di Lot è comune e altamente probabile.

- A riflettere proprio su questo episodio di Lot ci si sente prigionieri di una profezia. Stiamo davvero facendo tutto il possibile per non rischiare di tramutarci tutti in una statua di sale? 
- E come sale non rischiamo pure di perdere sapore?

(...) Nel momento di crisi che fa seguito al passaggio dalla generazione del fondatore a quella successiva, nello smarrimento naturale che si vive, l’errore più comune è pensare che la salvezza si trovi cercando e trovando nel passato le risorse per quella “radicalità” di vita che non si vede più, per quella fedeltà totale al carisma che oggi appare annebbiata. Si investono così molte energie per studiare bene le radici, per formare i nuovi membri con quei materiali di ieri presentati come la cura unica e migliore per la crisi di oggi.

- Non significa allora proprio questo "perdere Chiara"? Non rischiamo che il suo lascito (tutta la sua eredità di scritti, diari, video, conversazioni, ecc..) diventi piuttosto una zavorra?

(...) Succede naturalmente perché nei tempi di grande incertezza e di grave disorientamento, l’unica risorsa disponibile a portata di mano sembra davvero essere il passato. E così ci si illude che il dato di fatto di avere una sola risorsa renda questa unica risorsa anche una buona risorsa. Si va in cerca delle parole del fondatore, degli episodi e dei fioretti di ieri, si cerca anche di spiegarne l’interpretazione autentica smarrita, inseguendo l’illusione che quei testi siano il mezzo per rinascere oggi.

- Questo è vero e forse occorre ammettere che si è esagerato e si è posta troppa enfasi su Chiara. Probabilmente nemmeno lei avrebbe voluto ricoprire un ruolo così egemone ma mettere piuttosto il luce Dio.

(...) Una buona strategia in questi tempi di passaggio dovrebbe invece immaginare e tentare due operazioni:
1) un lavoro sul carisma
2) mettersi al lavoro con lo stesso entusiasmo dei primi tempi.

- 1) Abbiamo le risorse e la volontà tutti di voler davvero affrontare un lavoro sul Carisma? Com'é che si ha talvolta la sensazione che taluni e talune si siano arroccati pronti a difendere Chiara e il Carisma a tutti i costi? 
- 2) L'entusiasmo dei "primi tempi"? Non è una contraddizione questa? Serve nuovo entusiasmo.  

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*"A rinascere si impara"di Luigino Bruni - pubblicato su Città Nuova il 13/06/2024 - Dalla rivista Città Nuova n. 1/2024

Commenti

  1. Il mio parere.. tra i dirigenti si ama molto dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio non prendendo mai una posizione...o meglio stare sul filo del rasoio..oppure come ha detto Gesù... tiepidi

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