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Ci avvaliamo di un passo tratto da un articolo di Luigino Bruni come base per le nostre domande.
"Le comunità che sono state capaci di resistere alla morte dei fondatori, e/o di superare gravi crisi, erano diffuse e capaci di respirare e vedere con tutto il loro corpo. Se i leader o i fondatori diventano il cuore o la testa delle loro comunità, con la loro morte è l’intera comunità che muore. Se invece il carisma è diffuso in tutto il corpo, le comunità sono capaci di continuare a vivere non solo dopo il loro fondatore, ma anche perdendo la gran parte del proprio corpo."*
- - La morte di Chiara Lubich ha significato quindi anche la morte del suo movimento?
- Considerando i festeggiamenti recenti in occasione degli 80 anni del movimento dei focolari non si è esagerato troppo nel celebrare un passato che non esiste più?
- Come fare a preservare il ricordo di Chiara e al contempo emanciparsi dalla troppa centralità accordatale in vita?
- Nello specifico cosa è che di concreto ci poniamo come obbiettivi per il nostro futuro?
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* Vedi articolo completo di Luigino Bruni (link)
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